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Laura Mora, la "Signora del Restauro"

Data: 06/06/2015

Il 30 maggio 2015 è venuta a mancare Laura Mora, fine restauratrice, funzionaria dell'Istituto Centrale del Restauro (oggi ISCR) per oltre quarant'anni. Aveva 92 anni.

Laura Sbordoni, classe 1923, fu una delle prime allieve della scuola dell’Istituto Centrale del Restauro. Nel giugno del 1945 il Direttore Cesare Brandi richiede al Ministero l’assunzione di un manipolo di restauratori che si erano formati in occasione dei lavori di carattere eccezionale determinati dai danni di guerra ed erano particolarmente sperimentati nella ricomposizione dei frammenti di affreschi: Carlo Matteucci, Nerina Neri, Paolo Mora, Giovanni Urbani e Laura Sbordoni. Incomincia così per lei una lunga militanza tutta vissuta all’ICR che la vedrà passare dall’iniziale qualifica di salariata temporanea del luglio 1945 a quella di restauratore capo con la quale giungerà alla pensione nel 1988, una vita lavorativa vissuta sempre al fianco di Paolo Mora, sposato nel settembre del 1946, in un sodalizio professionale che li ha visti condividere interessi, approfondimenti e sperimentazioni in diversi campi e diventare voci autorevoli nel dibattito sui temi cruciali della conservazione: dal recupero dei dipinti murali danneggiati dalle guerre o da terremoti, al trattamento dei dipinti su tavola, al colore delle città.

Nel 1996 il Direttore ICR Michele Cordaro così motivava la proposta di onorificenza al merito della Repubblica italiana per Paolo e Laura Mora:

“In servizio presso questo Istituto fin dai primissimi anni della sua fondazione hanno caratterizzato con il loro impegno e la loro intelligenza, con la serietà e la dedizione che hanno dedicato al lavoro ed alla ricerca un profondo rinnovamento delle metodologie e delle procedure di esecuzione degli interventi di restauro delle opere d’arte vanto della scuola italiana e riferimento dei più importanti laboratori d’ Europa e d’America.”

Una collaborazione fitta e continua fu quella con l’ICCROM, che la vide coinvolta in numerose consulenze, come quella per il restauro dei dipinti della Casa di Menandro a Pompei, invitata a partecipare a corsi internazionali, come quello sulla tecnologia della conservazione del legno a Trondheim in Norvegia, nonché impegnata nell’organizzazione e docenza dei corsi estivi al castello di Sermoneta.

All’interno della coppia dei “signori Mora” vi era una perfetta complementarità delle competenze: più vocato ad affrontare i problemi teorici e tecnici Paolo, più comunicativa e indirizzata all’insegnamento Laura, che è stata una impareggiabile maestra, un faro per tutte le generazioni di allievi che ha formato. Dagli anni ’60 agli anni ‘70 incaricata di impartire l’insegnamento pratico del restauro in laboratorio e nei cantieri didattici, fino alla conclusione della sua attività lavorativa il suo impegno nella formazione dei restauratori ha costituito un elemento portante nell’attività dell’Istituto, impegno che non si è concluso con il pensionamento, ma è proseguito con numerose consulenze offerte con instancabile generosità. Negli ultimi anni, diradata progressivamente l’attività lavorativa, era sempre prodiga di consigli e pronta a mettere a disposizione la sua preziosissima memoria dei primi cinquant’anni di vita dell’Istituto, e rispondeva volentieri a tutti gli interrogativi che le venivano posti direttamente o per il tramite della figlia Costanza, che ha seguito le sue orme come restauratrice all’ICR.

Tra i suoi numerosissimi lavori ricordiamo il restauro della Deposizione di Raffaello della Galleria Borghese, che meritò una entusiastica lettera di elogio da parte del Ministro nel 1972, e tra gli ultimi realizzati in attività didattica il restauro della Camera degli Sposi di Mantegna nel Palazzo Ducale di Mantova, un lavoro difficile e delicatissimo che avrebbe fatto tremare i polsi a chiunque, nel quale Laura Mora seppe guidare ed incoraggiare i giovani allievi tenendo sempre dritta la barra del timone con una visione chiara e lucida del risultato da conseguire.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo il ricordo di Laura Mora inviato da Lidia Rissotto

Laura Mora era per tutti la Signora Mora, colei che insieme al marito Paolo Mora ha formato generazioni di restauratori.
La vita lavorativa di Laura Mora è stata straordinaria, quella che oggi ogni restauratore sognerebbe di fare, ma che non è più possibile per come è cambiato il fare Conservazione sottomesso sempre più alle leggi economiche del mercato. 
Una tra le prime diplomate dell’ISCR dei corsi attivati dopo la fine del conflitto bellico,  svolgerà il suo lavoro al servizio delle Istituzioni e dello Stato. Allieva di Cesare Brandi, allora Direttore dell’Istituto, e compagna di corso di Giovanni Urbani , Laura seguirà nel suo fare le linee guida tracciate da questi due grandi maestri. Porrà quindi in pratica i principi della “Teoria del Restauro” con quella grande sensibilità a lei propria applicando magistralmente  la soluzione brandiana della reintegrazione a “tratteggio”, conosciuta tra gli addetti come rigatino,  e sviluppando quell’atteggiamento di rispetto verso l’immagine pittorica che la porterà ad essere l’antesignana del restauro moderno.
Entrata come restauratrice in Istituto alla fine degli anni ‘40, diventerà con Paolo Mora il punto di riferimento per tutte le problematiche conservative che via via nel tempo l’Istituto andava affrontando mettendo a punto  soluzioni ancora oggi di grande attualità.
Non a caso Laura e Paolo Mora, per tutti i Signori Mora, sono diventati negli anni tra il ’60 e la fine degli anni ‘80, i protagonisti della storia del restauro non solo in Italia, ma in tutto il mondo attraverso una serie infinita di interventi di grande rilievo e di importanti consulenze attraversando il Messico, l’Egitto, l’India fino al Giappone.
Credo però che per la grande maggioranza di noi restauratori formati in quegli anni, l’esperienza  di cui nessuno ci potrà mai più privare, i ricordi più preziosi, restano incastonati là sulle pareti e sulle volte della Basilica di San Francesco ad Assisi, dove siamo cresciuti insieme a loro, seduti fianco a fianco sulle palanche, felici di potere stare così vicino ai nostri maestri che sotto le volte di Giotto ci hanno fatto diventare veri restauratori.

Grazie, grazie per quello che oggi noi siamo.                                       

Lidia Rissotto

Nella foto di questa pagina il gruppo degli allievi e docenti del XXVIII corso, anno accademico 1973-76, durante il cantiere presso la Basilica di Assisi; Laura Mora è nella fila in alto a sinistra.