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Sisma Emilia 2012 - Palazzo Ducale di Sassuolo

Data: 25/02/2013

Riportiamo qui l'intervento del 19 febbraio 2013, tenuto dalla direttrice della Scuola di Alta Formazione dell'Istituto, Lidia Rissotto, in occasione della presentazione del Cantiere di Pronto Intervento.

da sinistra: Carla di Francesco (direttore regionale Emilia Romagna), Francesca Capanna (restauratore conservatore) e Lidia Rissotto (direttore SAF dell'ISCR).

Innanzitutto un caloroso saluto da parte del Direttore dell’ISCR arch. Gisella Capponi che oggi qui rappresento.

Quale Direttore della Scuola, e quindi responsabile di studenti che hanno scelto di diventare professionisti impegnati nella conservazione dei nostri beni culturali, ritengo che l’esperienza offerta loro di partecipare a questa operazione attraverso un cantiere di pronto intervento sulle opere dell’Emilia Romagna, sia stata di fondamentale importanza. L’Istituto fin dai primi anni della sua attività è stato impegnato nelle situazioni di calamità: dal recupero dei dipinti della Cappella Mazzatosta a Viterbo e del Mantegna a Padova crollati durante l’ultima guerra, dall’alluvione di Firenze al terremoto del Friuli, dell’Umbria e delle Marche per arrivare ai recenti sisma che hanno interessato a due anni di distanza l’Abruzzo e l’Emilia Romagna. Purtroppo numerosi gli eventi di questo carattere a cui molti di noi hanno partecipato in prima persona, eventi straordinari e devastanti, ma tutti caratterizzati da una costante: la generosità e la disponibilità dimostrata dalla comunità nazionale e internazionale, a dimostrazione di quanto ogni singola persona non resti indifferente, ma sia consapevole dell’importanza di riuscire a conservare la propria identità, la testimonianza della propria storia, umana e spirituale.

In questa occasione la tempestività da parte dell’unità di crisi del Ministero con a capo il Segretario Generale Pasqua Recchia, ha permesso un coordinamento lampo tra autorità centrali e regionali, con il coinvolgimento dei suoi tre Istituti di restauro (ISCR, OPD, ICRCPAL) e dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD).

Il Palazzo Ducale di Sassuolo è stato definito giustamente il “pronto soccorso” delle opere d’arte, qua i nostri studenti, a poco più di due mesi dal terremoto, hanno potuto affrontare la situazione di emergenza condividendo le fasi organizzative e di coordinamento. Dall’area protetta dei laboratori di didattica degli Istituti sono stati posti a contatto con una realtà di cantiere ‘straordinaria’ di effettivo lavoro sul campo che ha richiesto loro la capacità di lavorare in team e di effettuare una rapida azione di pronto intervento. Un lavoro che ha previsto la schedatura e la documentazione dello stato conservativo delle singole opere - da quelle solo impolverate ad altre lacere e con colore disgregato - fino agli interventi di messa in sicurezza. La compilazione delle schede ha richiesto anche l’individuazione di una scala di valori che permetterà di stabilire la priorità degli interventi nelle successive fasi di approfondimento diagnostico e affidamento dei lavori di restauro. Tutto questo è stato affrontato dagli studenti delle due scuole coinvolte Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro e Istituto Centrale dell’Opificio delle pietre dure, sempre ovviamente guidati e supportati dai nostri docenti restauratori.

La prima fase di questa esperienza ha posto in evidenza, ancora una volta, come situazioni complesse possano generare delle ricadute positive. Si configurano infatti, come “luoghi della conoscenza” dove l’attivazione di stage e tirocini diventano importanti occasioni per creare dei link tra il mondo della formazione e quello del lavoro. Dove l’attività di conservazione del nostro patrimonio storico-artistico materiale e immateriale, non sia vissuta come un peso e tanto meno una zavorra, ma al contrario costituisca un elemento strategico, un volano per una nuova idea di economia e di sviluppo.

Infine questa esperienza come per la Basilica di Assisi che portò a formulare le linee guida per il recupero dei dipinti in frammenti, potrà avere qui a Sassuolo un importante risvolto con la stesura delle “linee guida per il pronto intervento”’.