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Concluso l'intervento su un fregio in cuoio di Palazzo Chigi ad Ariccia

Data: 27/04/2022

Due elementi del fregio sono esposti alla mostra "Le pareti delle meraviglie. Corami di corte tra i Gonzaga e l'Europa" a Palazzo Te

Si è concluso presso il Laboratorio di Manufatti in Pelle e Cuoio dell’Istituto l’intervento conservativo su una serie di elementi di arredo in cuoio dorato, dipinto e punzonato, con decorazione a grottesche, databili al secolo XVI e, probabilmente, di manifattura romana. Questi parati, provenienti da Palazzo Chigi ad Ariccia, risultano molto significativi per l’estrema rarità di corami risalenti al Cinquecento.
Per questo, al termine dell’intervento di restauro, su richiesta della Fondazione di Palazzo Te, sono stati selezionati 2 degli elementi più integri, con decorazione a figure ibride fantastiche, per essere montati su supporto ed esposti alla mostra “
Le pareti delle meraviglie. Corami di corte tra i Gonzaga e l'Europa”, (26 marzo – 26 giugno 2022), a cura di Augusto Morari.

L'intervento di restauro è stato avviato nel 2017 con la collaborazione della restauratrice Ilaria Camerini, nell’ambito di un tirocinio di studio attivato presso il Laboratorio di Manufatti in Pelle e Cuoio. L’esame dell’opera e le indagini preliminari effettuate presso i Laboratori Scientifici dell’ICR hanno consentito di connotare lo stato di conservazione degli strati decorativi e del supporto in cuoio e di indirizzare le scelte metodologiche da intraprendere.

Le operazioni svolte sono le seguenti:
- rimozione delle pelli del fregio dalla tela di supporto;
- pulitura degli strati decorativi e del verso delle pelli;   
- riduzione delle deformazioni e consolidamento dei difetti di adesione;
- rinforzo di aree indebolite o assottigliate del derma;
- integrazione delle lacune con inserti in cuoio;
- stuccatura delle lacune di ridotta entità;
- reintegrazione pittorica degli inserti e delle stuccature con colori a vernice e ad acquerello.

Nel restauro sono state coinvolte le imprese “Equilibrarte srl”, per la progettazione e la realizzazione della struttura di sostegno, e “Arcon”, per la documentazione grafica.
Le 13 componenti della serie, appartenenti ad almeno due diversi parati, erano state riunite, nel tempo, in modo improprio e incollate su una tela di cotone, allo scopo di formare un lungo fregio orizzontale.
All’interno del Palazzo Chigi di Ariccia sono conservati diversi esemplari di parati e rivestimenti di mobilio in cuoio dorato e dipinto, che documentano l’ampio utilizzo di questo materiale nell’ambito dell’arredamento delle residenze aristocratiche, con un duplice scopo: isolare gli ambienti e rendere più scenografica la decorazione delle pareti. In particolare, nel Palazzo si conserva un'altra serie di pelli di analoga manifattura, ugualmente montate su tela, che saranno oggetto di un successivo intervento.
Nonostante il suo carattere frammentario, il fregio costituisce un’interessante testimonianza delle tecniche di lavorazione e decorazione dei corami d’oro di epoca cinquecentesca.  Inoltre, esso è verosimilmente in grado di documentare una fase di arredo del palazzo precedente alle trasformazioni di epoca barocca. La possibile appartenenza delle pelli del fregio agli originari arredi del palazzo Savelli si può ricavare sulla base della cromia dei fondi e sulla decorazione del tipo “a grottesche”, che riconduce ad una cultura figurativa prettamente cinquecentesca, legata alla riscoperta delle decorazioni della Domus Aurea alla fine del Quattrocento.

Per scaricare il comunicato stampa congiunto dell'ICR e di Palazzo Chigi ad Ariccia, clicca qui  

Documentazione fotografica a cura di Angelo Rubino, Claudio Santangelo ed Edoardo Loliva.