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Prosegue il restauro sulla raccolta di disegni e dipinti realizzati da Sartorio durante la Grande Guerra.

Data: 21/10/2014

Altre opere sottoposte a intervento, dopo la schedatura e il piano di restauro predisposto dall'ISCR per l'interno gruppo che ritrae i paesaggi veneti teatri della guerra 15-18.

Giulio Aristide Sartorio (Roma, 1860-1932), allo scoppio della Prima Guerra Mondiale era già un affermato artista che poteva vantare importanti realizzazioni (ad esempio, il grande fregio della nuova aula di Montecitorio che era stato completato nel 1912).  Partì volontario e venne assegnato come disegnatore al Comando del VI Corpo d’Armata; fu in seguito fatto prigioniero e inviato nel campo di prigionia di Mauthausen. Rientrato in Italia, con la guerra ancora in corso, ritornò sul fronte da civile. Con pochi mezzi e a rischio di essere fatto nuovamente prigioniero, realizzò una serie di dipinti e disegni che documentano la ritirata e la resistenza lungo il Piave.

Questo corpus di opere si era conservato integro a San Paolo del Brasile grazie all’acquisto nel 1924, da parte del Circolo degli Italiani della città brasiliana, dell’intero gruppo di dipinti e disegni direttamente dall’artista, all’epoca Commissario per le Belle Arti, durante un viaggio istituzionale in America Latina. Nel 1999 la raccolta era stata messa in vendita ma l’acquisizione da parte del Ministero degli Affari Esteri ne ha scongiurato la dispersione.

L’Istituto è stato impegnato, su richiesta della Direzione Generale per la promozione del Sistema Paese del Ministero degli Affari Esteri, nel lavoro di schedatura tecnico-conservativa di 29 dipinti ad olio e di altrettanti dipinti su carta. La tecnica esecutiva è risultata molto simile in tutti i dipinti ad olio: un pannello di cartone come supporto su cui è fatta aderire una tela; una preparazione chiara e sottile fa da base ad una pellicola pittorica a campiture piatte a cui si aggiungono pennellate dense e materiche.

Anche il gruppo dei dipinti su carta presenta un’impostazione tecnica affine; il supporto cartaceo è incollato a tutta superficie su cartone multistrato; le opere sono prevalentemente realizzate a pastelli colorati e a carboncino. Le dimensioni sono pressoché simili.

Le restauratrici Iscr Grazia De Cesare (Laboratorio di restauro dei materiali dell’arte contemporanea) e Donatella Pucci (Laboratorio di restauro dei manufatti in carta e pergamena)  hanno inoltre formulato il progetto di intervento di restauro per l’intera raccolta.

Delle cinquantotto opere della raccolta, le restauratrici Iscr sono intervenute sul dipinto ad olio Dal dente del Pasubio (1918), realizzando un restauro “pilota”, proposto come esemplare per la prosecuzione del lavoro sull’intera raccolta. Grazie al recente finanziamento del Ministero degli Affari Esteri un nuovo gruppo di dipinti è stato sottoposto ad intervento, affidato dal MAE al gruppo di restauratrici della Ma.co.rè (Caroline Dupré, Martina Pavan, Giulia Pompa, Diana Venturini), tutte formatesi presso l’Istituto.

Nella foto grande in alto: Giulio Aristide Sartorio, Dal dente del Pasubio, 1918, dopo il restauro, particolare
Nella foto in home page: 
Giulio Aristie Sartorio, Attacco aereo di Venezia del V-II-MCM XVIII – ore VI e XXX visto da Murano, durante il restauro, particolare