• home
  • L'istituto - News

Progetto e Utopia. Il restauro di due opere del MAXXI Architettura

Vai ai contenuti correlati

Data: 14/11/2019

Dagli Archivi del MAXXI al Laboratorio di restauro del Contemporaneo dell'ISCR: il recupero del modello De Feo-STASS, con il sostegno della Fondazione Paola Droghetti

A partire dal 13 novembre 2019 il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo presenta al pubblico il restauro di due importanti opere della Collezione MAXXI Architettura: il modello del Concorso per la Camera dei Deputati dall’Archivio di Vittorio De Feo e lo scroll Space IV di Paolo Soleri.

La mostra Progetto e Utopia è il risultato di un lavoro svolto durante il 2019, promosso dalla Fondazione Paola Droghetti onlus, che ha messo a disposizione le due borse di studio per giovani laureati, e portato avanti in collaborazione con l’ISCR (Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro) e l’ICRCPAL (Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario), che hanno seguito la direzione scientifica delle attività di restauro.

Il restauro ha riportato alla ribalta due opere apparentemente distanti tra loro (la maquette in compensato impiallacciato e cartoncino del progetto di Vittorio De Feo con G. Ciucci, M. d’Alessandro, P. Iacobelli, M. Manieri Elia, M. Morandi per il Concorso bandito nel 1966 della Camera dei Deputati per un progetto di un nuovo palazzo per uffici e il disegno di Paolo Soleri

Space IV, realizzato nel 1964, pastelli colorati su cartoncino, parte del programma Space for Peace) per materiali, finalità, coralità o individualità della creazione, ma accumunati dall’aspirazione a ricercare soluzioni nuove, alternative ad un mondo che si vorrebbe trasformare, su scala urbana per il modello di De Feo, su scala universale nel caso di Soleri.

Progetto e Utopia

Il restauro di due opere del MAXXI Architettura
13 novembre - 8 dicembre 2019 | MAXXI, Centro Archivi

Evento inaugurale 12 novembre, ore 19.00

Nell’occasione sarà presentato il un catalogo a cura di Patrizia Cavalieri, Francesca Romana Liserre e Carla Zhara Buda (Gangemi Editore) e sarà proiettato di video Progetto e Utopia di Stefano Bonetti, prodotto dalla Fondazione Paola Droghetti onlus.

in collaborazione con:
Fondazione Paola Droghetti onlus; ISCR Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro; ICRCPAL Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario

Vedi anche la pagina dedicata sul sito del MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo,
il sito della Fondazione Paola Droghetti onlus  e la precedente notizia sul sito ISCR dedicata all'ultimo Bando della Fondazione Paola Drogjhetti onlus

Per acquistare il volume Progetto e Utopia. Due opere del Maxxi Architetura. Studio e ricerca vai al sito di Gangemi Editore

Il volume è il numero 25 della collana INTERVENTI d’Arte sull’Arte dedicata alla cultura della conservazione d’arte a cura della Fondazione Paola Droghetti onlus

In homepage e nella foto grande in alto: il modello restaurato nell'allestimento del Maxxi Architettura (foto Emilia De Leonardis, courtesy Fondazione Maxxi)
nella foto accanto al testo il modello “De Feo” prima e dopo l’intervento di restauro (foto di Angelo Rubino e Claudio Santangelo ©ISCR-MiBACT 2019)

 

Vittorio De Feo, Giorgio Ciucci, Massimo d’Alessandro, Paolo Iacobelli, Mario Manieri Elia, Maurizio Morandi 
Modello architettonico presentato al Concorso nazionale per un progetto di massima del nuovo palazzo per uffici della Camera dei Deputati, Roma, 1967 (inv. MAXXI MOD1, provenienza: Archivio De Feo)
Legno (compensato e impiallacciatura) e cartoncino.

Sintesi dell’intervento

Le condizioni del ‘modello De Feo’ al suo arrivo presso il Laboratorio di restauro dei materiali dell’arte contemporanea erano talmente critiche da creare alcune perplessità in merito alla legittimità delle operazioni di restauro che, nella sua accezione attuale e condivisa, deve attenersi al fondamentale principio del minimo intervento. I dubbi sono stati fortunatamente dissipati dal lavoro minuzioso delle restauratrici Alessia Fasciani e Martina Vento, che sono state in grado di riconoscere le più minime porzioni erratiche del modello, riconducendole al loro posizionamento originale: il restauro si è, quindi, configurato essenzialmente come una ricomposizione delle parti staccate (dalla base o tra loro) legittimata dalla presenza pressoché totale di tutto il materiale originario. A questo si è associata la conoscenza della tecnica esecutiva e del sistema di montaggio, grazie alle analisi condotte da Paola Iazurlo, Paolo Scarpitti e dalle stesse restauratrici. Gli approfondimenti scientifici, con il lavoro della biologa Giulia Galotta per riconoscere i tipi di legno e delle chimiche Marcella Ioele e Natalia Macro per individuare le colle impiegate, hanno composto un quadro estremamente completo di informazioni: una vera mappa per capire come l’opera è stata assemblata e come poterla ricomporre. L’unità potenziale dell’opera d’arte era quindi assolutamente definibile, senza margini interpretativi arbitrari e l’intervento si è configurato a pieno titolo come una sorta di ‘anastilosi’, consentendo di recuperare una lettura organica del progetto presentato per il concorso del 1966.

Francesca Romana Liserre (ISCR)

 

Gruppo di lavoro ISCR

Direttore: Luigi Ficacci

Coordinamento della progettazione complessiva degli interventi e delle attività conoscitive e direzione lavori: Francesca Romana Liserre
Studio storico dell’opera: Bruno Mazzone
Progettazione tecnico-scientifica degli interventi conservativi e direzione operativa: Paola Iazurlo, Paolo Scarpitti
Restauratrice borsista della Fondazione Paola Droghetti: Alessia Fasciani con Martina Vento
Indagini chimiche: Marcella Ioele, Natalia Macro
Indagini biologiche: Giulia Galotta
Documentazione fotografica: Angelo Rubino, Claudio Santangelo
Ipotesi progettuale sulla teca per la conservazione del modello: Isabella Monteforte