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La Resurrezione di Lazzaro, Caravaggio, Messina

intervento di restauro

In accordo con la moderna concezione di minimo intervento, le operazioni si sono limitate alla sostituzione dei materiali alterati che compromettevano l’integrità strutturale e l’istanza estetica dell’opera, sfruttando le nuove conoscenze scientifiche e le nuove tecnologie dei materiali.

Il dipinto è stato trasportato presso i Laboratori dell’ISCR dove si sono acquisite tutte le informazioni necessarie ad una maggiore conoscenza dell’opera.
Si è proceduto quindi alla schedatura conservativa e alla documentazione grafica, associata a una campagna diagnostica per immagini e microprelievi .

L’alterazione cromatica dello strato protettivo, una resina naturale, conferiva all’intera composizione un generale imbrunimento. Si è definita la metodologia di intervento per la solubilizzazione dello strato di vernice, che ha previsto l’impiego di una miscela solvente supportata in un gel rigido per evitarne l’eccessiva penetrazione e ridurne l’evaporazione.
In questa stessa fase si è deciso di rimuovere i ritocchi a vernice alterati, al di sotto dei quali erano presenti almeno due tipologie di stuccature differenti.

Una volta terminata questa prima fase di pulitura, in alcune zone la superficie continuava ad essere interessata da un fenomeno di sbiancamento. 
Tenuto conto dello stato di conservazione di una pellicola pittorica, già fortemente compromessa da precedenti interventi e al tempo stesso della necessità di ridurre il più possibile l’effetto di sbiancamento, si è proceduto ad una pulitura parziale di questo strato, attraverso un suo graduale assottigliamento. Il metodo che ha consentito di raggiungere i risultati più soddisfacenti ha previsto l’impiego di gel acquosi ad alta viscosità a base di acido poliacrilico neutralizzato, diversificati a seconda delle campiture.

A pulitura ultimata si è reso necessario rimuovere meccanicamente parte delle vecchie stuccature per liberare i bordi di pellicola pittorica originale. Prima di procedere alla realizzazione delle nuove stuccature, sono stati eseguiti dei test di verniciatura per individuare la miscela più idonea sia per saturare i pigmenti che per proteggere la superficie dalle nuove stuccature. Queste ultime sono state realizzate con gesso e colla di coniglio e reintegrate a tratteggio con colori ad acquerello, essendo tutte ricostruibili per forma e colore. 
Si è proceduto quindi ad una verniciatura intermedia modificando la vernice precedentemente usata con l’aggiunta di uno stabilizzante e di un assorbitore di UV. La fase di reintegrazione pittorica si è conclusa risarcendo le abrasioni di limitate dimensioni tramite velature trasparenti con colori a vernice.

La verniciatura finale è stata eseguita con una resina sintetica e applicata per nebulizzazione al fine di uniformare le disomogeneità di assorbimento della superficie e proteggerla dalle radiazioni ultraviolette In ultimo si è applicato sul retro un schermo protettivo al telaio al fine di preservare l’opera dalla polvere e dall’umidità