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Ritratto di Filippo Albacini, Alberto Galli, Accademia Nazionale di San Luca, Roma

analisi storico-critica

Alberto Galli Ritratto di Filippo Albacini, firmato e datato 1884.

Filippo Albacini lasciò il suo cospicuo patrimonio all’Accademia di San Luca, che ancora oggi bandisce un premio intitolato al suo nome, riservato a giovani scultori romani. Alberto Galli, figlio dello scultore e restauratore Pietro Galli (Roma, 1804-1877, attivo nell’atelier di Bertel Thorvaldsen, poi scultore e restauratore presso la Fabbrica di San Pietro e accademico di San Luca), vinse il primo concorso Albacini nel 1865 aggiudicandosi la commissione di questa statua, che avrebbe dovuto essere collocata all'interno della chiesa accademica a memoria del generoso donatore.

Questi è rappresentato a figura intera, in piedi, a grandezza naturale, leggermente di tre quarti. L’abbigliamento del soggetto è descritto con molta cura e precisione, allo scopo di sottolineare il carattere elevato e la distinzione borghese dello scultore: camicia con papillon, ampia giacca e, appoggiata sulle spalle, una mantella che ricade su uno sgabello. A terra sono posati gli strumenti di lavoro dello scultore: il mazzuolo, posto di testa con il manico poggiato sullo sgabello, il compasso, due scalpelli di diverse misure, un porta lapis e due stecche per la lavorazione della creta. La mano sinistra sostiene un blocco di fogli che riporta una iscrizione: “Il mio asse sia per pensioni ai giovani scultori romani F. Albacini”. Un’altra iscrizione incisa sullo sgabello reca la firma e la data: A. Galli f. 1884.