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Calzari pontificali detti con iscrizioni pseudo-cufiche, Museo della Spiritualità, Castel Sant'Elia

intervento di restauro

I consolidamenti dello strato in pelle dorata sono stati effettuati dando supporto alle parti indebolite con porzioni di  tessuto-non-tessuto in poliammide. La scelta di un adesivo in soluzione non acquosa è stata effettuata per la necessità di minimizzare il contatto con l’acqua, che macchia irreversibilmente la tomaia.
Sono state inoltre effettuate delle riadesioni delle lacerazioni ricongiungendo i lembi “testa a testa” ed utilizzando nel sottile interfaccia tra i due lembi un adesivo polisaccaridico.
Le parti in tessuto che necessitavano di un fissaggio sulla tomaia sottostante sono state consolidate con filato in seta e ago chirurgico mediante lunghi punti “a ponte” che legano i frammenti evitando il più possibile la foratura del tessuto (sfruttando i tagli e le degradazioni presenti) fissandosi sulla pelle del fondo. Alcune zone particolari particolarmente fragili o esposte  sono state protette con tulle di poliestere.
È stata effettuata la microaspirazione a bassa pressione di entrambi gli oggetti. Nonostante la consistenza dei depositi presenti in alcuni punti, e in particolare negli interstizi e tra le fibre, si è preferito non insistere sulle parti in filato o in tessuto e ovunque si potesse supporre la presenza di un fenomeno di decoesione. La pulitura delle parti in pelle dorata è stata effettuata in parte meccanicamente, in parte avvalendosi di una soluzione acquosa, per favorire la rimozione della polvere e dei depositi coerenti; l’operazione è stata effettuata allo stereo microscopio. Il sottosuola in pelle allumata è stato pulito con la medesima soluzione, e le macchie di cera rimosse meccanicamente a bisturi.
La pulitura dei rivetti metallici è stata eseguita sempre allo stereo microscopio ed ha previsto il degrassaggio preliminare delle superfici; successivamente per ridurre lo strato corroso è stata utilizzata, con medesima metodologia, una soluzione di DTPA (acido dietilentriammin-pentaacetico).
Durate tutto il restauro è stato necessario intervenire più volte per eliminare le deformazioni, anche ai fini di una più esatta ricongiunzione delle lacerazioni. A questo scopo sono state effettuate delle umidificazioni localizzate per mezzo di membrana Gore-Tex, utilizzando riempimenti e magneti per una corretta rimessa in forma.
In merito alle lacune, le condizioni conservative non consentono di ipotizzare o suggerire la forma dei due calzari nella loro completezza: di conseguenza qualsiasi operazione di reintegrazione non necessaria dal punto di vista conservativo è apparsa ridondante. Per questa ragione si è deciso di reintegrare soltanto le lacune del sottopiede in pelle allumata, utilizzando una pelle analoga (di capra, conciata all’allume).
La parte anteriore della tomaia di entrambi i calzari viene fornita di un riempimento nella parte anteriore, realizzato in modo da minimizzarne la visibilità dall’esterno. La parte posteriore superstite del calzare B richiede un sostegno, per mantenere la posizione verticale, essendo costituita di cuoio morbidissimo e sottile.