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Cromatica, Guido Strazza, Macro, Roma

stato di conservazione e interventi precedenti

Al momento dell’ingresso in laboratorio il sistema aveva perduto in efficienza, poichè gli schermi si erano scollati dal sostegno di sospensione in metallo e i fogli di plastica avevano perso trasparenza. L’oscuramento del fondo bianco, per deposito di particellato, impediva inoltre l’effetto luminoso e cromatico previsto dall’autore. Il degrado in questo caso era imputabile al naturale invecchiamento dei materiali: l’adesivo (di colore bruno rimasto secco sul supporto in plastica) che fissava i fogli di plastica alla guida di metallo) aveva perso la sua funzione.
I fogli di plastica avevano perso la trasparenza per lo sporco accumulatosi e per effetto di contatto antropico per la manipolazione.
Sul recto erano presenti graffette e staffe con macchie di ruggine oltre a molte macchie causate dai depositi incoerenti e dall’umidità
Le barre metalliche in alluminio erano scurite, mentre le attaccaglie in ferro per l’ancoraggio in sospensione erano arrugginite.
E’ stato indispensabile procedere al restauro perché altrimenti i fogli e gli altri pezzi sfilandosi dal sistema rischiavano di deformarsi o rompersi, o anche di andare dispersi, oltre che per ridare un migliore aspetto estetico all’insieme.
Sul retro oltre a diverse scritte si trova un’etichetta : “Guido Strazza Cromatica I Premio Acquisto del Comune di Roma per il Bianco e Nero”.