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Stage Evidence, Loris Cecchini, Museo del Novecento, Milano

tecniche di esecuzione

Il lavoro “Stage Evidence 2002 (Fotocopiatrice)” è la riproduzione fedele in scala 1:1, dettagliata, ma volutamente deformata di una fotocopiatrice. E’ composta da un corpo centrale e 5 elementi svincolati, variamente disposti in allestimento espositivo. Si tratta di una scultura in gomma poliuretanica (analisi FTIR: poliuretano del poliossipropilene e 4,4’ del diisocianato di difenilmetano) di colore grigio chiaro, realizzata con la tecnica del calco con gomme siliconiche dall’oggetto reale, e poi realizzata da questa matrice. La gomma posta sul pezzo da copiare viene irrigidita con una controforma in gesso, vetroresina o altro materiale. La gomma uretanica di tipo estere, ispessita con aggiunta di cariche inerti (nel caso analizzato caolino) viene colata nelle valve e alla sformatura si ottengono gli elementi tridimensionali o le lastre dello spessore desiderato (da pochi mm a 2 cm). Alcune porzioni di piccole dimensioni sono ottenute da una colata unica, risultando internamente pieni e quindi più pesanti. Altri sono frutto di assemblaggio per ottenere il pezzo completo, tramite stuccature con la stessa gomma o per incollaggio con adesivo cianoacrilato: I pezzi vuoti al loro interno hanno al loro interno una struttura metallica ed un riempimento a base di schiuma poliuretanica espansa.
Nell’opera in esame solo il corpo centrale, che ha le dimensioni maggiori ed il più grande fra i pezzi accessori, presenta un’ulteriore struttura di sostegno in armatura metallica variamente deformata per poter creare gli effetti desiderati ma controllati.
L’ultima fase di rifinitura della superficie viene realizzata tramite strumenti abrasivi (carte vetrate, taglierini, piccoli trapani) fino a che la superficie si presenta alla fine liscia e opaca, con piccole irregolarità da lavorazione, quali bolle d’aria o granuli ed è curata con l’applicazione di talco in polvere, sia come opacizzante, che protettivo per rendere la superficie meno adesiva.