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Satelliti e droni vigileranno su Villa Adriana: il progetto Videor

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Data: 02/02/2016

Al nastro di partenza il primo progetto di monitoraggio con tecnologia aerospaziale di un sito culturale italiano. Osservati da Videor anche il Santuario di Ercole e il tempio della Sibilla di Tivoli.

E’ stato presentato il 28 gennaio al Palazzo della Missione di Tivoli il progetto Videor.  Presenti, tra gli altri, il sindaco Giuseppe Proietti,  Antonia Pasqua Recchia, Segretario generale Mibact, Caterina Bon Valsassina, Direttore generale Educazione e ricerca, e Gisella Capponi, Direttore ISCR.

Le relazioni tecniche hanno illustrato come funzionerà Videor. I dati, sotto forma di immagini, arriveranno direttamente dai satelliti del programma Cosmo-SkiMed, gestito dall’Agenzia spaziale italiana, e dal corrispettivo europeo Copernicus. Poi, saranno ‘letti’ da Nais e Superlectric - le due aziende che operano settore aerospaziale e che partecipano al progetto -  e, una volta decodificati, arriveranno nelle mani delle istituzioni culturali che si occupano di conservazione e tutela, Iscr  in primis. I risultati del monitoraggio satellitare, che sarà attivo in tutto l’arco della giornata e che si avvarrà anche di droni, per la prima volta saranno consultabili via web e saranno costantemente aggiornati. Sulla base della Carta del Rischio, lo strumento messo a punto dall’Iscr, le sentinelle spaziali saranno in grado di rilevare sia i fenomni di subsidenza che causano l’instabilità delle strutture, sia illeciti umani, come scavi clandestini e abusi edilizi. “Con Videor siamo in grado di arricchire le nostre banche dati, avvicinandoci sempre di più ai beni - ha spiegato Annamaria Giovagnoli, responsabile Iscr di Videor  nella sua relazione - I dati integrati ci permetteranno di fornire alle amministrazioni non solo mappe di pericolo più raffinate, ma anche la possibilità di procedere a una pianificazione degli interventi su basi scientifiche e tecniche”.

Grazie a Videor, dunque, gli esperti avranno a disposizione uno strumento all’avanguardia per intervenire tempestivamente su Villa Adriana, un sito particolarmente esposto a rischi sia antropici che ambientali. I problemi del sito sono legati tra l’altro all’abbassamento del terreno che potrebbe essere causato dalla prossimità di una cava e dalle vicine terme, ma anche dalla “forte attività antropica” sia all’interno della Villa che nel Centro storico di Tivoli. Ecco perché chi gestisce il patrimonio del Comune tiburtino potrà usufruire anche della formazione tecnologica per avvalersi meglio di Videor. Oltre a Villa Adriana, a Tivoli il progetto coinvolgerà anche la Rocca Pia, la Chiesa di San Pietro della Carità, il Santuario di Ercole vincitore e il Tempio della Sibilla.

Come ha sottolineato Gisella Capponi nel suo intervento “il progetto affronta temi profondamente radicati nei compiti e nella missione dell’Istituto, fino dalla sua fondazione”. Progetti come questo “sono per noi un’occasione straordinaria di attualizzazione di quello che già Giovanni Urbani metteva in campo con gli strumenti di allora”.  

Più volte nel corso della mattinata è stato infatti richiamato il nome di Giovanni Urbani. Direttore dell’Istituto (allora ICR) dal 1973 al 1983, è stato tra i primi in Italia a porre il concetto di conservazione programmata come elemento essenziale dell’azione dei organismi territoriali e indirizzando gli studi e le ricerche sull’analisi dei rischi e dei diversi fattori di degrado, di tipo naturale ed antropico.  Durante il suo decennio di direzione dell’Istituto, Urbani con il Piano pilota per la conservazione programmata di beni culturali in Umbria (1975) e con la ricerca Protezione del patrimonio monumentale dal rischio sismico (1983)  ha posto le basi di quella che sarebbe diventata la Carta del Rischio del patrimonio culturale italiano.  

Nella foto grande in alto: Veduta degli avanzi del Castro Pretorio di Villa Adriana a Tivoli, incisione di Giovanni Battista Piranesi

Nelle altre immagini a corredo della notizia: due momenti della presentazione del progetto Videor presso il Palazzo della Missione a Tivoli; nella foto accanto al testo: Annamaria Giovagnoli e Carlo Cacace, responsabili Iscr del progetto