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Cerimonia ufficiale di riconsegna dell'Icona "Madonna di Edessa", recentemente restaurata dell'ISCR

Data: 06/10/2015

Si è tenuta lo scorso 2 ottobre la cerimonia per la riconsegna ufficiale dell'icona della Madonna di Edessa nella Basilica dei Santi Bonifacio e Alessio a Roma.

Dopo i saluti di Padre Bruno Masetto, Rettore della Basilica, di Gisella Capponi, Direttore ISCR, e di S.E.R. Mons. Matteo Zuppi, Vescovo Ausiliare di Roma settore Centro, la preziosa tavola, ricollocata nella parete della cappella a lei dedicata, è stata benedetta da Padre Masetto.

La Madonna di Edessa, che appartiene alla serie delle Advocate Romane, è stata di recente oggetto di un intervento di restauro presso l’ISCR, presentato nel corso di una giornata di studio il 21 maggio scorso.

 

L’icona mariana, proveniente dalla Chiesa Rettoria dei Santi Bonifacio e Alessio sull'Aventino, attribuita a pittore romano della metà del XIII secolo, appartiene alla tipologia iconografica della Madonna dell’Intercessione, molto diffusa a Roma a partire dall’XI secolo. E’ infatti raffigurata da sola, senza il Bambino, mentre guarda l’osservatore leggermente voltata verso destra, la sua mano destra è alzata mentre la sinistra è appoggiata al petto ad indicare che intercede per tutti coloro che si rivolgono a lei. Era indicata anche con il termine Aghiosoritissa, perché  l’originale si trovava nel santuario nel quale era custodita l’Aghias Soros, “Sacra Urna” nella quale era custodita la cintura della Vergine. In ambito romano medievale era venerata anche con il nome di Advocata, termine che ben esprimeva il ruolo di mediatrice tra la Madre di Dio, da lei invocato, e gli uomini che a lei si rivolgono.

L'intervento di restauro conservativo sulla Madonna di Sant’Alessio  ha fornito l'occasione per un significativo confronto stilistico della preziosa icona con la serie delle altre Advocate romane, affiancato da alcune riflessioni sul  precedente restauro degli anni '50 sotto la direzione di Cesare Brandi e da un approfondimento sulle tecniche di esecuzione.
L’intervento di restauro è consistito in una revisione della pulitura con la rimozione delle vernici alterate sovrammesse all’originale, realizzata con miscele solventi opportunamente calibrate in considerazione del fondo oro che come è noto è particolarmente sensibile alle sostanze solventi.
Particolare attenzione è stata prestata alla presentazione estetica del prezioso dipinto: le abrasioni di pellicola pittorica sono state velate ad acquerello e le lacune di profondità, previa stuccatura, sono state reintegrate a tratteggio.
In accordo con un protocollo operativo in ISCR sin dai tempi del suo fondatore, l'intervento è stato condotto con il supporto delle indagini scientifiche - chimiche e biologiche sui materiali costitutivi - e con la diagnostica ottica per immagini.

A conclusione del restauro, con gli esperti in microclima e controlli ambientali del laboratorio di fisica dell'Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro è stato realizzato un adattamento dell'insieme cornice originale-dipinto in previsione della ricollocazione dell'opera nella sede espositiva di provenienza, la cappella della Madonna dell'Intercessione nella Basilica dei Santi Bonifacio e Alessio.