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"Close up" sull'arte del Gandhara

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Data: 23/02/2020

Esposti all'ICR i risultati dei recenti studi sull'arte del Gandhara: dalle indagini scientifiche sulle policromie e le dorature agli aspetti estetici e simbolici di quest'arte nata dall'incontro del mondo greco-romano con quello asiatico

Il 20 febbraio scorso è stato presentato nella sede dell’ICR il volume monografico di recentissima pubblicazione della Rivista Restauro Archeologico riguardante il nuovo studio, coordinato dallo stesso Istituto, sulle policromie e dorature, conservate di solito in limitate tracce, su sculture e rilievi in pietra, stucco ed argilla di arte del Gandhara.

Coordinata da Simona Pannuzi, chairperson della giornata e co-curatrice del volume insieme a Luca M. Olivieri, la giornata è stata aperta dal Direttore ICR Luigi Ficacci e salutata da S.E. l'Ambasciatore del Pakistan Nadeem Riyaz che nel suo discorso ha ricordato le missioni archeologiche italiane e i numerosi riconoscimenti conseguiti in Pakistan ed espresso la sua soddisfazione per questa iniziativa volta a rinsaldare i rapporti culturali tra i due paesi.

L'incontro ha potuto vantare la presenza di tanti autorevoli relatori, quali Adriano Rossi, Presidente dell'ISMEO, che ha ripercorso la storia dell'Istituto fondato da Giuseppe Tucci con un focus particolare sulle missioni nell'area gandharica, Anna Filigenzi, docente presso l'Università di Napoli l'Orientale e Pierre Cambon (nella foto grande in alto al tavolo dei relatori),  storico dell'arte pakistana e afghana e conservatore presso il Museo Guimet di Parigi, che ha illustrato opere emblematiche di quest'arte sincretica, alcune delle quali rinvenute nel territorio lungo la frontiera indo-afghana dalle missioni francesi degli inizi del XX secolo.

Claudia Ramasso (conservatrice del Museo d’Arte Orientale di Torino) e Anna Provenzali (curatrice del Civico Museo Archeologico di Milano) hanno portato all'attenzione del pubblico alcuni capolavori dei rispettivi Musei.

Gli interventi di carattere più squisitamente tecnico degli esperti ICR hanno riaffermato una volta di più come l'intervento conservativo e le indagini scientifiche a questo associate rappresentino un momento conoscitivo imprescindibile per una profonda comprensione dell'opera d'arte.

Il volume 1│2019 della Rivista Restauro Archeologico è consultabile sui siti:

https://oaj.fupress.net/index.php/ra

https://issuu.com/dida-unifi/docs/ra_1_2019

Vedi anche la precedente notizia

In homepage: Claudia Ramasso illustra durante il suo intervento alcune teste del Buddha custodite presso il MAO di Torino (foto ©ICR-MiBACT 2020)
nella foto grande in alto: Pierre Cambon, conservatore presso il Museo Guimet di Parigi per l’arte pakistana e afghana, durante il suo intervento
(foto Edoardo Loliva ©ICR-MiBACT 2020)
accanto al testo: l’Aula Magna Cesare Brandi dell’ICR durante la presentazione                       Polychromies and gildings in Gandharan sculpture, 20 febbraio 2020 (foto Edoardo Loliva ©ICR-MiBACT 2020)