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Clipeo raffigurante il Salvatore Benedicente, Guidonia Montecelio (RM)

intervento di restauro

L’intervento conservativo sul Cristo Benedicente, frammento di un dipinto murale staccato proveniente dal Parco Naturalistico Archeologico dell’Inviolata, nel territorio di Guidonia Montecelio, ha previsto una prima fase di studio approfondito dell’oggetto da parte degli allievi del 68° corso, PFP1, della SAF di Matera all’interno del Laboratorio di Restauro di Dipinti Murali. L’intervento si è concentrato sulla rimozione del supporto realizzato con materiali non idonei alla conservazione. Al fine di proteggere la superficie pittorica durante le lavorazioni sul retro, questa è stata previamente velinata applicando carta giapponese fatta aderire tramite resina acrilica ad alte concentrazioni. In seguito è stata realizzata una controforma provvisoria sul recto del dipinto con una malta alleggerita per consentire il ribaltamento dell’opera tramite tavolati lignei e cinghie, al fine di poter lavorare sul verso per lo smontaggio del supporto. Le operazioni svolte per la rimozione di tali materiali hanno previsto l’impiego di strumentazioni meccaniche di precisione, pennellesse ed aspiratori. Una volta raggiunti gli strati preparatori, contestualmente consolidati ove necessario, si è proceduto alla scansione per il rilievo della forma del retro del dipinto eseguita dal Laboratorio 3D dell’ISCR di Roma al fine di realizzare il nuovo supporto in fibra di carbonio, materiale innovativo e sempre più impiegato nell’ambito dei beni culturali. Tale supporto è risultato funzionale ad accompagnare l’andamento curvilineo del dipinto e le deformazioni dell’intonaco che seguivano quelle del supporto originale.

Il nuovo supporto è stato fatto aderire dal retro agli strati di intervento tramite impiego di resina epossidica addizionata a microsfere cave di vetro ed iniettata attraverso una griglia di fori equamente distribuita su tutta la superficie del nuovo supporto. Successivamente l’intervento conservativo è proseguito nei laboratori di restauro dell’ISCR di Roma di Dipinti Murali con lo smontaggio della controforma provvisoria realizzata sul recto del dipinto e la seguente rimozione della velinatura provvisoria di protezione. Quest’ultima è stata rimossa mediante applicazione di compresse di cellulosa imbibite con un chetone e successivamente i residui dell’adesivo sono stati rimossi a tampone.

La pulitura è consistita nella rimozione di alcune concrezioni presenti sulla superficie, ed è stata eseguita tramite impiego di chelanti deboli a basse concentrazioni e a pH neutro.

Al fine di eseguire la malta di  sottolivello di granulometria e colore simili a quella dell’intonaco originale, è stato realizzato uno strato di aggrappaggio costituito da resina epossidica ed argilla espansa. Al di sopra di esso è stata stesa una malta alleggerita con funzione di riempitivo, costituita da inerti leggeri e calce aerea in rapporto 3:1. La malta di sottolivello ha seguito perfettamente l’andamento della curvatura dell’opera grazie all’impiego di un profilato in lamiera zincata, tagliato ad hoc per seguire le deformazioni dell’intonaco. Infine sono state eseguite delle stuccature a livello a base di calce area ed inerti in rapporto 1:2 in corrispondenza delle lacune degli strati preparatori. Tali stuccature sono state reintegrate con la tecnica del tratteggio mediante acquerelli, mentre le microlacune della pellicola pittorica sono state chiuse a tono per riconferire un’unità figurativa all’immagine. Sul fondo e nelle lacune di medie e grandi dimensioni, invece, si è eseguito un abbassamento di tono tramite velature per equilibrare la lettura dell’opera.