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Il monumento funebre di Berardo D'Aquino nella chiesa di Santa Maria della Strada, Matrice
tecniche di esecuzione
Il materiale costitutivo del monumento è una travertino organogeno, una biocalcarenite probabilmente proveniente dalla zona di Matrice. Il monumento funebre sembra in parte composto da elementi di provenienza diversa e quasi sicuramente le due sculture in stucco raffiguranti l’Aquila e l’Arcangelo provengono da un altro contesto scultoreo. La chiave e la parte sinistra del timpano ad arco trilobato sembrano di fattura più recente sia per la colorazione più chiara che per lo stato di conservazione e per il tipo di lavorazione. Il monumento è addossato alla parete laterale sinistra della chiesa costituita da una muratura a sacco realizzata con blocchi di pietra calcarea tagliati a cuneo e malta di calce con pezzame di pietra mista.
Il sarcofago è formato sul fronte da 3 lastre di circa 8 cm di spessore, scolpite a rilievo con Cristo benedicente tra due stemmi; sui lati corti sono scolpiti rilievi floreali. La copertura del sarcofago raffigurante il defunto è costituita da un unico blocco di pietra. Le due colonnine tortili agli angoli della cassa sono assicurate mediante piccole grappe in ferro mentre gli elementi della cornice modanata superiore sono fissati con due grappe in ferro e due in bronzo. Due angeli reggicortina aprono i lembi di una tenda scoprendo la figura giacente. Al di sopra degli angeli un piano composto da sette blocchi di pietra è sorretto da lunghi elementi in ferro di sezione quadrata vincolati alla muratura retrostante. Sugli angoli del piano in corrispondenza degli angeli sono collocati due leoni che reggono due colonne con capitello.
Il timpano ad arco trilobato è composto da una parte frontale costituita da 8 elementi lapidei giuntati tra loro con perni in ferro piombati. La parte retrostante, invece, è formata da due lastre verticali messe in perpendicolare rispetto alla parete e tenute insieme da una catena trasversale in ferro di sezione quadrata. Sopra queste lastre poggiano i due spioventi a 45 gradi: quello a sinistra ricavato da un’unica lastra e, quello a destra, da due lastre collegate da una staffa in ferro. Le mensole ammorsate e le staffe in ferro sopra e sotto il piano sul quale poggiano i due leoni sono gli unici elementi che vincolano il monumento alla parete della chiesa. Tutto il resto è solo addossato e gli interstizi sono stati riempiti con stuccature a base di calce e sabbia nella parte alta e a base di gesso nella zona inferiore intorno al sarcofago.
Nel monumento erano inseriti due rilievi in stucco a base di gesso policromo, posti l’uno sopra l’altro senza alcun vincolo, spostati dalla loro sede dopo il terremoto del 2002 e rinvenuti nel deposito. L’arcangelo conserva ampie tracce dell’originale policromia, mentre sull’aquila rimangono solo esigui resti di colore rosso.