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Il Satiro Danzante di Mazara del Vallo

tecniche di esecuzione

La statua fu realizzata in più parti saldate insieme. Nella testa, la soluzione di vuoti e pieni nella capigliatura fu ottenuta lasciando aperto il settore occipitale, dove alcune ciocche, per aumentare la massa, sono state saldate lungo il suo margine. Anche il sesso e l’alluce trovato con la gamba, furono realizzati a parte. Dopo la pulitura, erano apparse alcune scanalature parallele all’interno della parete toracica. Questi segni potrebbero essere le tracce lasciate da uno strumento usato per assottigliare lo spessore della cera nella matrice, oppure da un supporto applicato per fortificare l’argilla. Inoltre nella testa sono apparse le impronte dei polpastrelli e delle unghie del fonditore e il segno lasciato dalle setole del pennello usato per distribuire la cera. Tali particolari dimostrano che la tecnica di fusione era stata quella della cera persa con il metodo indiretto. Risaltavano le saldature a vaschetta nella parte anteriore del collo, al gluteo, all’inguine sinistro e all’attaccatura del braccio destro; numerosi erano, inoltre, i difetti di fusione corretti con altrettanti tasselli di riparazione. Tra tutti spiccavano due tasselli a forma pentagonale, uno sul pettorale sinistro, e l’altro, più allungato, sul ginocchio sinistro. Sopra la spalla destra sono state scoperte cinque tacche, parallele tra loro, realizzate a freddo, forse furono eseguite per rendere più efficace la saldatura realizzata per sostenere qualche elemento che è andato perso (l’infula del tirso?). Le tacche erano situate a monte di una lesione, riparata in antico con un lungo tassello.