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La sala delle maschere e il corridoio 131 della Domus Aurea, Roma

analisi storico-critica

L’imperatore Nerone fece costruire tra il  64 e 68 d. C. sul pendio del colle Oppio una nuova residenza tanto ricca e suntuosa da meritarsi il nome di Domus Aurea. La villa si estendeva per circa 250 ettari e venne progettata dagli architetti Severo e Celere ‘il cui estroso ardire giunse a creare con l’arte e con lo sperpero delle ricchezze del principe bizzarie che andavano contro le leggi della natura’(Tacito, Annali, XV, 42). Le decorazioni degli ambienti furono affidate al pittore Fabullus.

La sala detta delle maschere (sala 114) e il corridoio 131, oggetto degli interventi di restauro dell’ Iscr, si trovano nell’ ala orientale del palazzo. Questi ambienti sono considerati delle stanze di passaggio che mettevano in comunicazione la zona settentrionale del palazzo con la parte prospiciente la facciata sui giardini.

La sala 114 venne sterrata nel 1939 dalla Soprintendenza dei monumenti del Lazio sotto la direzione di Terenzio. Il pavimento è formato da un mosaico di piccole tessere bianche, ornato da una semplice fascia di tessere nere che corre lungo il perimetro della sala. La decorazione parietale si inserisce nel quarto stile pompeiano, stile caratterizzato da un revival di elementi e formule decorative precedentemente sperimentate: ritornano i trompe-l’oeil ispirati alle scenografie teatrali e le finte architetture, elementi tipici del secondo stile, arricchite di apparati ornamentali peculiari del terzo stile. Sviluppato su più registri, la parte superiore e inferiore del partito decorativo è costituita da una serie di elementi architettonici molto leggeri che sfondano lo spazio in più piani prospettici. Il registro centrale è  scandito da riquadri nei quali emergono  figure fantastiche, maschere teatrali, che danno il nome alla stanza, e piccoli riquadri con vedute paesaggistiche. Le decorazioni del corridoio 131, completamente sterrato nel 1946, si caratterizzano per la loro complessità compositiva. L'impiego di elementi in stucco, la qualità pittorica dei dettagli e la ricca gamma cromatica distingue questa decorazione da quelle meno elaborate presenti generalmente negli ambienti di servizio. La decorazione pittorica si sviluppa su più registri. Sulle pareti si aprono complesse scenografie dipinte: una successione di finte architetture prospettiche sfonda lo spazio architettonico ed inquadra delle figure maschili in toga e figure femminili in ricchi abiti. In alto, all'imposta con il controsoffitto, le pitture si concludono con un fregio continuo in stucco policromo riccamente elaborato con figurine bianche in rilievo. La parte inferiore delle pareti, fino ad un'altezza di circa due metri, era invece ricoperta da lastre marmoree di cui sono rimaste le impronte nelle malte di allettamento.

 

Per maggiori informazioni visita il sito dedicato al restauro:
http://domusaurea-salamaschere.beniculturali.it/