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Baia sommersa, Villa dei Pisoni, muro sud-ovest del viridarium

stato di conservazione e interventi precedenti

2004. Durante la prima campagna di restauro nel settembre del 2004 la semicolonna N. 13 del percorso di visita e la porzione di muro in laterizio ad essa collegato presentavano un diffuso impoverimento della malta di allettamento per una notevole profondità. Numerosi erano, in effetti, i laterizi in pericolo di crollo; in alcuni casi tali elementi erano mantenuti nella loro posizione originaria dagli stessi organismi biodeteriogeni, che erano prevalentemente grosse spugne ed estese colonie di microrganismi corallini sviluppatesi in profondità tra i mattoni. Inoltre erano presenti alghe, sia microscopiche che di grandi dimensioni, con apparato fogliare e radici inserite nei giunti tra i laterizi. La semicolonna presentava una leggera inclinazione rispetto al suo asse a causa della pressoché totale perdita della base e della fondazione . Numerosi erano infine gli organismi bivalvi che avevano colonizzato queste strutture da lungo tempo, tra i giunti laterizi, ove il riempimento risultava costituito dai gusci calcarei e da sedimenti ormai compattati.

2005. Nella campagna di restauro nell’ottobre del 2005 la semicolonna adiacente a quella presso il N.13 del percorso di visita, in direzione NW, si presentava in pessimo stato di conservazione, interamente ricoperta da alghe e da organismi marini, con numerosi laterizi distaccati dal nucleo cementizio e con un profondo e diffuso impoverimento della malta interstiziale, a causa della colonizzazione biologica. Nel corso dell’intervento sono stati notati, poi, alcuni laterizi distaccati dalla semicolonna N.13, oggetto dell’intervento di restauro del settembre del 2004. Il danno sembrerebbe attribuibile ad azione antropica, sebbene involontaria, poiché non sono stati compromessi i laterizi di restauro, bensì alcuni elementi perimetrali che mantenevano l’allettamento originale. La perdita pressoché totale dei cubilia in tufo, che originariamente formavano il paramento del prospetto che univa le semicolonne del portico, esponeva il nucleo in conglomerato all’azione erosiva del mare e dei biodeteriogeni, causando la lenta ma progressiva perdita della muratura nel suo intero spessore.

2009. Durante l’intervento di controllo nel maggio del 2009 il rivestimento del tratto murario realizzato nell’intervento del 2005, sul muro perimetrale del Viridarium tra due semicolonne, (la N.12 e la N. 13), presentava lacune dovute al distacco di alcuni elementi litoidi utilizzati per la realizzazione della “copertina” di sacrificio sommitale. Tale distacco era probabilmente imputabile a sollecitazioni meccaniche di considerevole entità dovute al moto ondoso, alla scarsa profondità ed a una non perfetta resa della malta che era stata impiegata nei primi interventi.