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Il Pastore di Arturo Martini

indagini scientifiche

Prima di intervenire sul manufatto, sono state condotte delle indagini scientifiche al fine di scoprire più dati possibili su storia conservativa, materiali e tecniche esecutive.
Le indagini radiografiche e l'endoscopia condotte da Ars Mensurae hanno permesso, prima del trasferimento dalla Galleria d'Arte Moderna di Roma presso il laboratorio dell'ICR, di approfondire le informazioni relative all'interno della statua stessa. E' stata così delineata la tipologia della struttura in metallo ancorata al refrattario e si è potuto determinare lo stato costitutivo dell'opera, in particolare si sono ricercate fratture e discontinuità nel refrattario.
La termografia, indagine multispettrale non invasiva, è stata condotta al fine di ottenere informazioni legate agli strati superficiali e sub-superficiali non visibili. L'indagine è stata eseguita prima del restauro con lo scopo di individuare l'eventuale presenza di cavità nella parte inferiore della gamba sinistra e discontinuità in corrispondenza della testa.
La fotografia della fluorescenza UV, condotta anch'essa prima del restauro, ha permesso di rilevare tramite fluorescenza indotta la presenza di adesivo e stuccature. Le innumerevoli linee chiare mostrano le molteplici zone danneggiate. Per una migliore interpretazione, le immagini della fluorescenza UV sono state accostate alle relative immagini ottenute nel visibile.
Le analisi chimiche realizzate sul refrattario, hanno consentito di delineare la natura chimica-mineralogica e la tecnologia di produzione. L'argilla utilizzata dall'artista per la produzione della sua opera è ricca in caolinite e rientra nella tipologia dei refrattari silicoalluminosi, cui sono stati aggiunti volontariamente degli inerti (porcellana macinata, frammenti di selce) per conferire al materiale un aspetto più grezzo. Con buona approssimazione si può dedurre che le temperature di cottura raggiunte nel forno si siano aggirate intorno ai 1200-1250 °C. Inoltre, sono stati caratterizzati l'adesivo utilizzato per l'incollaggio dei frammenti nel restauro degli anni '70 ed altri materiali di intervento.