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Calzari pontificali detti con iscrizioni pseudo-cufiche, Museo della Spiritualità, Castel Sant'Elia

tecniche di esecuzione

Descrizione delle diverse parti, dei materiali costitutivi e delle fasi tecnico-costruttive

Un elevato livello tecnico va riconosciuto sia nel sistema costruttivo, sia nella raffinata decorazione che unisce materiali diversi.
In generale possiamo procedere alla descrizione analizzando le parti e il sistema di assemblaggio dei due principali elementi costitutivi: la suola e la tomaia. Prendendo innanzitutto in considerazione quest’ultima, ne descriviamo gli elementi.

I rivetti. Sono disseminati su tutta la superficie della tomaia. Sono conformati in modo da attraversare tutti gli strati della tomaia e unirli insieme, con funzione sia decorativa che strutturale. L’osservazione al microscopio ha consentito di distinguere la presenza di frammenti superstiti di foglia d’argento sulla testa dei rivetti.

La decorazione in pelle dorata. Tutta la tomaia è rivestita da uno strato di pelle dorato e traforato, assicurato mediante un complesso ricamo che vede l’impiego di filati di seta di colore differente. La decorazione in pelle dorata è applicata alla tomaia assicurando anche il tessuto in seta, interposto tra i due strati di cuoio. La decorazione della parte anteriore della tomaia, raffigurante due serpenti intrecciati, è stata realizzata separatamente e soltanto in un secondo momento cucita sulla calzatura, utilizzando filati di seta di colore giallo per uno dei due serpenti e di colore arancio per l’altro. Essendo oggi entrambi i filati molto scoloriti, e specialmente quello di colore rosa-arancio, è probabile che originariamente dovessero far risaltare con evidenza la bicromia dei due serpenti.

Il sostegno in pergamena. La decorazione in forma di serpenti è stata eseguita separatamente dal resto dell’ornamentazione della tomaia, assicurando l’elemento decorativo su di una base rigida sagomata di pergamena. Il filo di trama in seta del tessuto costitutivo passa infatti attraverso una serie di fori praticati sul bordo della sagoma in pergamena, a cui i due serpenti sono stati fissati durante la tessitura stessa.

Il tessuto di fondo. La tomaia era interamente rivestita da un tessuto di seta, uno sciamito unito di colore blu, tinto con indaco o guado. Insieme all’oro dello strato sovrastante, all’argento dei rivetti e al rivestimento di seta rossa del profilo della suola, esso conferiva alle calzature i colori prevalenti, da ricollegare forse a una funzione liturgica.

La tomaia. La forma della tomaia era analoga a quella dei sandali provenienti dall’abbazia di Stavelot: essa avvolgeva il piede fino alla caviglia, terminando in alto in una serie di linguette fornite di asole, in cui passava un laccio che assicurava la calzatura al piede.

La suola e il sottosuola. La suola in sughero era originariamente rivestita, lungo il profilo esterno, da uno strato in pelle allumata a sua volta ricoperto da un rivestimento in seta di colore rosso, di cui rimangono soltanto minuti elementi superstiti negli interstizi tra tomaia e suola e tra suola e sottosuola; quest’ultimo è anch’esso in pelle allumata, identificabile come pelle di capra. Sembra di poter affermare che il sottosuola sia originale, per le caratteristiche del filo di cucitura.